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sabato 12 dicembre 2009

La Citroën C-Zero pronta per la strada


Equilibrio. Al Cop 15 di Copenaghen è la parola d’ordine, che in questo caso fa rima con compromesso: tra Stati Uniti e Cina, rappresentanti delle esigenze dei paesi ricchi da una parte ed emergenti dall’altra. Ma anche tra i costi del riscaldamento globale e quelli necessari per alimentare le politiche per contrastarlo. Un compromesso da raggiungere nei 6 giorni mancanti alla conclusione del vertice e reso complicato dall’infinita variabilità dei numeri, spesso discordanti, presentati da scienziati e rappresentati dei 192 paesi. Comunque vada il sacrificio maggiore sarà chiesto al settore dei trasporti, con l’auto a marciare spedita verso l’emissione zero. La preoccupazione maggiore si chiama Cina: le 15 auto ogni 1.000 abitanti di oggi (in Italia siamo a 616) sono destinate ad aumentare rapidamente come dimostrano i dati del mercato di novembre con 14,2 milioni di unità e una crescita, rispetto allo stesso mese del 2008, del 98%.
La novità è questa volta nella risposta iniziale, già pronta: piccole elettriche gialle sono già a disposizione dei cittadini di Copenaghen (che sembrano però preferire le biciclette), ma soprattutto arriveranno presto alla produzione di serie. È il caso di Psa che a pochi metri dal Cop 15 presenta in anteprima la Citroen C-Zero confermando l’obiettivo del ceo Philippe Varin: la leadership in Europa del mercato delle elettriche. Per questo a giugno è stata siglato l’accordo con Mitsubishi (ora si punterebbe ad acquisirne il 30–50% delle azioni) che ha portato in “dote” la i-MiEV da cui deriva la C-Zero, e si è creata una business unit interessata a nuove formule per fare profitti e portare redditività alla rete con un’auto quasi a manutenzione zero, senza motore, olio, marmitta, e con un’usura limitata dei freni.
Una sfida nella sfida. Nel frattempo l’auto elettrica è sempre più matura, a sentire Psa che dichiara per la Citroen C-Zero 130 km d’autonomia e batterie garantite per 1.500 cicli di carica, pari a circa 150mila km dopo i quali comunque, la capacità è ancora l’80% di quella di partenza. Restano le incognite sulle batterie: il litio raddoppia la capacità energetica rispetto alle batterie al nichel e idruri metallici, ma è ancora troppo bassa, e i 16 kWh della C-Zero corrispondono a circa 6 litri di benzina. Le frequenti accelerazioni poi, insieme al condizionatore acceso, “stressano” velocemente le batterie portando l’autonomia alla soglia psicologica dei 100 km e limitando il campo di uso alla città. Poi i costi: 500 €/kW equivalgono per la C-Zero a 8.000 euro, tanto che la i-MiEv costa in Giappone circa 33.000 euro. È chiaro dunque che senza gli incentivi, Psa parla di almeno 5.000 euro, l’auto elettrica rischia di non arrivare mai in concessionaria. Così com’è anche chiaro che i rappresentati del Cop15 dovranno impegnarsi a realizzare una rete diffusa di punti di ricarica nelle città.
Se tutte le promesse saranno rispettate, Psa ipotizza l’1,5% di auto elettriche sul totale mercato nel 2015, per salire al 4,5% nel 2020. In particolare gli obiettivi della Psa sono 100-150.000 unità tra le gemelle Citroen C-Zero e iOn di Peugeot, a fine ciclo della vettura nel 2015. La C-Zero arriverà a fine 2010 per le flotte e nel 2012 per i clienti privati. Numeri da nicchia, ma un primo passo verso quella che anche al Cop15 appare come una rivoluzione culturale più che tecnologica.
12/12/09

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